A detta degli autori, in Italia le cifre reali del big killer al femminile sono “sorprendentemente maggiori” rispetto ai dati ufficiali. In particolare, allarmano i dati relativi alle donne under 45: in 6 anni si calcola un +28,6% di casi nella fascia d’etA� 25-44 anni. “Una popolazione generalmente esclusa dalle campagne di screening mammografico”, fa notare il coordinatore della ricerca Antonio Giordano, presidente della Sbarro Health Research Organization di Philadelphia, professore di anatomia e istologia patologica all’UniversitA� di Siena e presidente del Comitato scientifico del Crom.

I dati dello studio sono stati pubblicati online sul ‘Journal of Experimental and Clinical Cancer Research’.

 

Giordano ha consegnato i risultati della ricerca alla presidenza del Consiglio, insieme a “interrogativi che attendono rapide risposte da parte delle Istituzioni deputate alla tutela della salute dei cittadini e delle donne in particolare”, si legge in una nota. Finora, ricorda il comunicato, le uniche informazioni disponibili sui numeri del cancro al seno nella Penisola si basavano su una metodica di stima indiretta, sviluppata sulla base dei dati di mortalitA� Istat e dei dati sopravvivenza dello studio Eurocare.
Giordano e colleghi – un’equipe multidisciplinare del Crom, dell’Istituto tumori ‘Fondazione Pascale’ e della Seconda UniversitA� di Napoli, composta da epidemiologi, chirurghi, radiologi, patologi clinici e genetisti – hanno invece ‘contato’ i casi di tumore al seno nel nostro Paese passando in rassegna “le schede di dimissione ospedaliera del ministero della Salute – puntualizza Prisco Piscitelli, epidemiologo e docente a Philadelphia – conteggiando il numero esatto di interventi chirurgici demolitivi (mastectomie) o conservativi (quadrantectomie) realmente eseguiti nelle sale operatorie italiane dal 2000 fino al 2005 (ultimo anno disponibile per la consultazione)”.

Secondo lo specialista, “ciA? impone indubbiamente la necessitA� di considerare un abbassamento dell’etA� di esecuzione della prima mammografia, ma deve anche farci interrogare sulle cause che stanno determinando un cosA� sorprendente aumento dei tumori al seno nelle donne piA? giovani”. I fattori imputati? “Probabilmente l’assunzione di estrogeni attraverso gli alimenti o preparati farmacologici, il fumo di sigaretta, l’inquinamento ambientale e in particolare quello da diossina (cancerogeno di classe I che si deposita proprio nei tessuti grassi come il seno delle donne)”. Giordano evidenzia infine “la necessitA� di reperire fondi per la ricerca sul cancro”. Da qui la de

Il cancro alla mammella A? un problema in aumento per le giovani donnecisioneA�di rivolgersi direttamente al presidente del Consiglio, al quale l’esperto ha consegnatoA�anche “un dossier sulle proiezioni demografiche negative del nostro Paese per i prossimi 10 anni – conclude la nota – che rendono indifferibile l’adozione di programmi di sostegno economico alle famiglie, finalizzati ad incentivare la natalitA�”.

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