Esistono numerose e ben consolidate evidenze scientifiche che dimostrano come il sovrappeso e una dieta incongrua possano favorire la comparsa di un tumore al seno o favorirne la recidiva. Alle donne sane o che sono state già colpite dal tumore va quindi caldamente consigliato di mantenere sotto controllo il peso corporeo avendo cura soprattutto di non accumulare grasso all’interno dell’addome e di non superare gli 80 centimetri di circonferenza di vita. Più che l’obesità in generale sembra infatti sia proprio l’aumento della localizzazione addominale ad essere pericolosa. La relazione tra aumento di grasso all’addome e aumentato rischio di sviluppare un tumore al seno passa attraverso l’azione anabolica dell’insulina e del suo fattore di crescita IGF-1, dall’instaurarsi di un processo infiammatorio intestinale e dallo squilibrio di alcuni ormoni sessuali.
Poiché il livello di questi fattori dipende in larga misura dalle abitudini alimentari, con l’adozione di una dieta adeguata e un’attività motoria frequente è possibile ridurre le probabilità di ammalarsi di tumore al seno o avere recidive negli anni successivi all’intervento.
Ecco quindi alcune cose che si possono fare per ridurre il rischio di tumore al seno o di contrastarne lo sviluppo:
1) Tenere bassa la glicemia.
Evitare o limitare al massimo il consumo di: farine raffinate (00 e 0), pane bianco, dolciumi commerciali, zucchero, patate, riso banco, frutta molto zuccherina, sciroppo di glucosio e fruttosio. Mangiare invece regolarmente, cereali integrali, legumi, verdure, semi e frutti oleaginosi.
2) Tenere bassa l’insulina.
Mangiare complessivamente poco. Evitare i cibi ad alto indice glicemico, i salumi e le carni rosse. Limitare sia il consumo di latte (anche scremato) che fa aumentare il livello nel sangue di IGF-1, potente fattore di crescita, sia quello dei formaggi che tendono ad acidificare l’organismo e a creare uno stato di infiammazione intestinale.
3) Tenere bassi i livelli di infiammazione.
Consumare preferibilmente pesce, cereali integrali, alimenti vegetali che contengono grassi omega-3 come i semi di lino, la soia, le erbe selvatiche, e inoltre le cipolle, le mele, e in generale le verdure, con l’eccezione delle solanacee (pomodori, melanzane, peperoni).
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