La presenza di protesi mammarie nelle donne con mastoplastica additiva, e’ un problema che si e’ presentato negli ultimi anni.
Infatti e’ calcolato che oltre 500.000 donne, attualmente siano portatrici di protesi “estetiche”.
Si e’ dimostrato che la presenza di questi presidi non aumenta la incidenza del tumore mammario.
Si e’ pure evidenziata la estrema difficolta’ di esami validi per la diagnosi precoce di eventuali lesioni tumorali mammarie. Perche’ il problema e’ attuale , per due motivi, il primo il cospicuo numero delle protesi , il secondo la incidenza in aumento di lesioni maligne anche tra le donne giovani.
In Italia sono circa 10.000 ogni anno le donne al di sotto dei 45 anni, che si ammalano di cancro alla mammella.
La diagnosi precoce e’ affidata negli screening istituzionali, per le donne al di sopra dei 45/50 anni, alla esecuzione biennale della mammografia (MX).
E’ assolutamente assodato che la esecuzione della sola mammografia, nelle donne giovani, non sia in grado di valutare dall’ inizio la comparsa di una iniziale lesione mammaria.
Per queste donne la ecografia sono da preferire alla vecchia mammografia. In piu’ le presenze di protesi mammarie impedisce la completa valutazione della ghiandola mammaria, essendo le protesi stesse, opache ai raggi x impiegati in questo esame.
In piu’ la compressione della mammella, obbligatoria in caso di mammografia, oltre ad essere dolorosa, puo’ causare traumi alla protesi stessa.
Tutto questo senza avere la certezza di avere eseguito un esame valido a scoprire piccole lesioni iniziali. La ecografia (ECO) e’ in grado di controllare tutta la ghiandola mammaria anche se e’ presente la protesi. E’ un esame valido a questo scopo, anche se lungo da eseguire e molto poco standardizzabile nella valutazione.
La risonanza magnetica (RNM) e’ pure un mezzo molto valido, ma estremamente costoso, lungo e con la necessita’ di iniettare un mezzo di contrasto nelle vene.
Per cui il mio consiglio per le donne portatrici di protesi estetiche mammarie e’ quello di considerare la possibilita’ di una associazione sinergica tra Risonza magnetica ed ECO.
Soprattutto questo iter e’ consigliato alle donne che abbiano famigliarita’ o rischio aumentato di comparsa di lesioni mammarie.
Centro Medico Durini
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